Alvar Aalto
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«L’architettura non si può mai staccare dai fattori naturali e umani; al contrario essa non deve mai farlo…la sua funzione è piuttosto quella di portare la natura sempre più vicino a noi.»
L’architettura organica di Aalto era figlia di una cultura nordica che poneva già al centro il rapporto fra natura e architettura, era inoltre sensibilizzata al tema del paesaggio, dei materiali, della luce e della forma curva. Ma nonostante il contesto in cui si inserì, a fare la differenza fu soprattutto la sua visione personale ed indipendente: Aalto, come Wright, ebbe infatti il coraggio e la presunzione (letterale oserei) di portare avanti una poetica anti-intellettualistica e dunque lontana dalle vicende internazionali, ma giustificata da un’innata capacità di integrare il costruito nell’ambiente circostante. Alvar Aalto è rimasto un fatto singolare: un maestro del movimento moderno che non agì seguendo gli schemi consolidati del movimento moderno, ragion per cui si distinse dalle altre importanti figure dell’Architettura del XX secolo.
📗 Capitoli
(00:00) Introduzione
(01:20) Il Classicismo Nordico degli albori - progetti: casa dei lavoratori di Jyväskylä; chiese di Muurame, Pertunmaa e Jämsä; appartamenti standardizzati Tapani e Casa Manner.
(04:10) Il Razionalismo Organico dell'ascesa - progetti: biblioteca municipale di Viìpuri; Sanatorio di Paimio; Villa Mairea ed esposizioni di Parigi e New York.
(08:52) Il dopoguerra e i progetti urbani - progetti: Ricostruzioni e sistemazioni di Saynatsalo, Rovaniemi, Imatra, Helsinki, Seinäjoki, Alajärvi, Jyväskylä; Baker House al MIT di Cambridge e complesso Neue Vahr a Brema.
(10:21) La morte di Aino e la tentata ripartenza con Elissa - progetti: Casa di Muuratsalo; casa della cultura di Helsinki; campus universitario di Otaniemi, municipio di Säynätsalo e campus universitario di Jyväskylä.
(12:30) La contraddizione dell'ultimo ventennio - progetti: chiese di Imatra, Wolfsburg e Riola; Casa Finlandia e Palazzo Enso-Gutzeit.
(14:53) Una personalità vulcanica
(16:41) Conclusioni e fasi della vita
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«L’architettura non si può mai staccare dai fattori naturali e umani; al contrario essa non deve mai farlo…la sua funzione è piuttosto quella di portare la natura sempre più vicino a noi.»
L’architettura organica di Aalto era figlia di una cultura nordica che poneva già al centro il rapporto fra natura e architettura, era inoltre sensibilizzata al tema del paesaggio, dei materiali, della luce e della forma curva. Ma nonostante il contesto in cui si inserì, a fare la differenza fu soprattutto la sua visione personale ed indipendente: Aalto, come Wright, ebbe infatti il coraggio e la presunzione (letterale oserei) di portare avanti una poetica anti-intellettualistica e dunque lontana dalle vicende internazionali, ma giustificata da un’innata capacità di integrare il costruito nell’ambiente circostante. Alvar Aalto è rimasto un fatto singolare: un maestro del movimento moderno che non agì seguendo gli schemi consolidati del movimento moderno, ragion per cui si distinse dalle altre importanti figure dell’Architettura del XX secolo.
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(01:20) Il Classicismo Nordico degli albori - progetti: casa dei lavoratori di Jyväskylä; chiese di Muurame, Pertunmaa e Jämsä; appartamenti standardizzati Tapani e Casa Manner.
(04:10) Il Razionalismo Organico dell'ascesa - progetti: biblioteca municipale di Viìpuri; Sanatorio di Paimio; Villa Mairea ed esposizioni di Parigi e New York.
(08:52) Il dopoguerra e i progetti urbani - progetti: Ricostruzioni e sistemazioni di Saynatsalo, Rovaniemi, Imatra, Helsinki, Seinäjoki, Alajärvi, Jyväskylä; Baker House al MIT di Cambridge e complesso Neue Vahr a Brema.
(10:21) La morte di Aino e la tentata ripartenza con Elissa - progetti: Casa di Muuratsalo; casa della cultura di Helsinki; campus universitario di Otaniemi, municipio di Säynätsalo e campus universitario di Jyväskylä.
(12:30) La contraddizione dell'ultimo ventennio - progetti: chiese di Imatra, Wolfsburg e Riola; Casa Finlandia e Palazzo Enso-Gutzeit.
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